Saggio breve sull'innamoramento e l'amore
Si parla spesso di amore e innamoramento, entrambi sono
sentimenti complicati in cui interagiscono diversi fattori sia al livello
biologico, che sociale, che psicologico. In realtà per innamoramento intendiamo
tutti quei sentimenti che si sprigionano nel momento in cui si avverte un
grande coinvolgimento verso un’altra persona. Francesco
Alberoni, nel suo saggio “Innamoramento e Amore”, paragona
l’innamoramento ad una conversione simile a quella religiose. Per Alberoni
l’innamoramento e l’amore sono come qualcosa che ci porta ad uno stato di
estati, ma anche di tormento. Ma non sempre l’innamoramento e l’amore sono
ricondotti al sacro, come nel caso di Catullo,
che nel suo “Odio e amo”, vede nell’amore e nell’odio il suo soffrire in questo
mondo. Quello cantato da Catullo, è un amore che assume dei tratti carnali e
sensuali, come quello proposto, per certi aspetti dal Casanova,
nella sua celebre scultura che ritrae “Amore e Psiche” in una sottile nota di
sensualità: infatti i due amanti si guardano affettuosamente mentre si
stringono in un tenero abbraccio, tre le due figure sembra sprigionarsi il
desiderio del dio verso la sua amata. L’amore carnale torna anche in Dante quando nel V canto dell’Inferno descrive e
partecipa, in quanto personaggio, all’amore tra Paolo e Francesca. Anche Gozzano
ne “La signorina Felicita ovvero la felicità”, racconta l’amore per una donna
conosciuta durante una villeggiatura in campagna, lei è il simbolo di quel
mondo di provincia, semplice e tranquillo. Nelle prime tre strofe, il poeta
ricorda e rivede la città di Ivrea. Lei l’aveva amato, ella faceva di tutto per
piacergli e lui ne era lusingato. A volte, Gozzano era trattenuto dalla
signorina Felicita a cena e ricorda quando per la partita giungeva l’illustre
gruppo del paese: il notaio, il sindaco, il dottore. Amore e innamoramento
tornano anche in Leopardi ed assumono qui il
loro valore in base alla celebre combinazione amore morte, essi sono per il
poeta come due fratelli che si identificano alle cose più grandi e belle.
L’amore dona un enorme piacere, uno dei più grandi che l’uomo nella sua vita
non potrà mai provare, mentre la morte è generatrice di ogni male. Leopardi
spesso dice che l’innamorato invidia colui che è morto in quanto si sente
tormentato, questo tema dell’amore come “tormento”, quando non c’è o quando non
può essere realizzato, è quello descritto anche dal Cardarelli
nel suo “Distacco”, quando nella frase finale sostiene che ora che ha lasciato
l’amore “la vita mi rimane quale indegna, un’inutile soma, da non poterne avere
più alcun bene”. In conclusione, amore e innamoramento non coincidono, poiché
l’amore è una conseguenza dell’innamoramento, il quale nasce da un’attrazione
fisica cui segue la consapevolezza di volersi impegnare ad accettare l’amato
così com’è. L'amore e l'innamoramento possono essere considerati anche come
un'arma a "doppio taglio", ti possono portare alla felicità assoluta,
oppure, una volta giunti al termine ti possono trascinare lentamente nel
dolore.
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