mercoledì 10 agosto 2016

Napoleone Bonaparte


Un generale alla guida della Francia

Le origini di Napoleone Bonaparte
Il colpo di Stato del 18 brumaio portò al vertice dello Stato Napoleone Bonaparte. Napoleone nacque in Corsica nel 1769, da una famiglia di piccola nobiltà. Iniziò la sua formazione nelle scuole militari francesi, studiando le arti belliche ma anche i classici; inoltre lesse con entusiasmo i testi di Rousseau. Aderì al giacobinismo montagnardo a causa del fascino per il potere. Venne messo al comando delle truppe francesi che assediavano Tolone e, con questa vittoria, divenne generale. Ottenne poi incarichi di grande prestigio dal Direttorio.
L’inizio dell’ascesa: la campagna d’Italia
Durante la campagna d’Italia, Napoleone ne divenne il protagonista assoluto. La Francia era ammirata dagli altri Stati europei in quanto era stata capace di lottare contro la dittatura. Per questo i Francesi venivano visti come dei liberatori.
La conquista del potere in Francia
I patrioti italiani conobbero una delusione quando Bonaparte cedette Venezia all’Austria. Tutti coloro che avevano visto in lui un liberatore, adesso stavano capendo che voleva solo il potere. I parigini, invece, quando tornò in patria, lo accolsero con grandi festeggiamenti. Il Direttorio però era preoccupato e per questo ha appoggiato la spedizione in Egitto per tenerlo lontano. Tuttavia in Francia Napoleone divenne il più importante tra i tre consoli e assunse i pieni poteri.

Dal consolato all’impero (1799-1804)

Il consolato
Il periodo del consolato fu per la Francia un periodo di riorganizzazione istituzionale e legislativa. Venne approvata la Costituzione dell’anno VIII che rafforzò il ruolo di Primo Console di Napoleone. Napoleone dedicò particolare attenzione all’istruzione pubblica. Infatti, il suo scopo era quello di formare funzionari e tecnici da usare nell’amministrazione dello Stato.
Il Codice napoleonico e il Concordato
Il capolavoro della riorganizzazione attuata da Napoleone è il Codice civile che riprendeva i diritti di uguaglianza, libertà e fraternità. Dal punto di vista religioso, dopo che la politica di scristianizzazione era fallita, Napoleone decide di attuare una pace con la Chiesa. Per questo stipulò con il papa un Concordato con il quale il cattolicesimo veniva riconosciuto come religione della maggioranza della popolazione, ma non come Chiesa di Stato.
Le vittorie contro la seconda coalizione
In questi stessi anni Napoleone fu impegnato nella guerra contro le potenze della seconda coalizione. Sconfisse gli austriaci a Marengo e ricostituì la Repubblica Cisalpina. A questo punto, l’Austria sottoscrisse la pace di Luneville.
Dal consolato all’impero
I successi in politica estera rafforzarono il prestigio di Napoleone in patria tanto che, grazie a un prebliscito (simile al referendum), Napoleone ottenne il consolato a vita. Tuttavia sosteneva che doveva esserci una nuova dinastia e per questo, modificando la Costituzione dell’anno XII, ottenne il titolo ereditario di imperatore dei Francesi. Per accrescere ulteriormente la sua autorità, si fece incoronare imperatore dal papa, ma tolse dalle mani del papa la corona imperiale e se la pose lui stesso sul capo per sottolineare la superiorità dell’imperatore sulla Chiesa.   

L’impero napoleonico (1804-15)

Le imprese militari
L’impero napoleonico era un regime sorto nella guerra e per la guerra. La Gran Bretagna rispose all’offensiva di Napoleone organizzando una terza coalizione. La flotta francese subì una disastrosa sconfitta dall’inglese Nelson e Napoleone riuscì a risollevare le sorti della Francia sconfiggendo gli schieramenti austro-russi. La Prussia decise allora di entrare nella quarta coalizione, però non riuscì a fermare Napoleone. In breve tempo tutta l’Europa era sottomessa all’egemonia francese.
L’Italia sotto il dominio napoleonico
Napoleone, dopo aver conquistato l’Italia, si comportò più come un predatore che come un liberatore. Tutti gli Stati italiani persero la loro autonomia. La Repubblica Cisalpina diventò prima Repubblica Italiana e dopo Regno d’Italia. La presenza per quasi vent’anni di Napoleone in Italia ebbe conseguenze positive in termini di progresso economico, modernizzazione e riforma delle istituzioni.
Il blocco continentale
In questa Europa napoleonica solo la Gran Bretagna restava a contrastare il progetto egemonico francese. Napoleone tentò di intervenire contro gli Inglesi a livello economico, decretando il blocco continentale che vietava a tutti i paesi europei di commerciare con le isole britanniche. Questo causò la protesta degli Stati alleati e Napoleone, per recuperare la situazione, decise di conquistare la Spagna. Ma questa conquista risultò difficile, tanto che l’impero napoleonico attraversò una crisi. Nel frattempo gli Stati europei ripresero la guerra con la Francia creando una quinta coalizione.
Caratteri e contraddizioni dell’impero
Nell’impero napoleonico tutti gli incarichi amministrativi più importanti erano affidati ai membri della famiglia dell’imperatore e quindi Napoleone creò una nuova nobiltà. La libertà di stampa subì gravi restrizioni e anche la libertà di associazione.
La campagna di Russia
L’impero napoleonico raggiunse la sua massima estensione quando Napoleone si sposò, dopo aver divorziato dalla prima moglie, con la figlia dell’imperatore d’Austria. Intanto, però le gravi conseguenze economiche del blocco continentale avevano suscitato contro la Francia l’ostilità di tutta l’Europa. Prima di reagire, Napoleone prese tempo e solo un anno dopo riuscì ad organizzare un esercito per affrontare la Russia, che conquistò. Subito dopo i Russi incendiarono i loro stessi villaggi in modo da far ritirare i francesi e ci riuscirono. Con questa ritirata la potenza napoleonica ricevette un colpo durissimo dal quale non si riprese.
Il crollo dell’impero napoleonico

La sconfitta di Napoleone incoraggiò gli altri Stati europei a reagire al suo regime, formando la sesta coalizione e sconfiggendo l’imperatore a Lipsia. In un primo momento Napoleone fu esiliato sull’isola d’Elba ma, dopo aver tentato di riappropriarsi del potere, fu esiliato sull’isola di Sant’Elena dove morì il 5 maggio 1821.

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