mercoledì 10 agosto 2016

La seconda rivoluzione industriale



Dalla prima alla seconda rivoluzione industriale

Le principali caratteristiche
Nel corso dell'Ottocento la prima rivoluzione industriale si diffuse in Europa e negli Stati Uniti. Dal 1870, a causa di un notevole sviluppo economico e sociale, iniziò la seconda rivoluzione industriale, caratterizzata da:
·         l'utilizzo della ricerca scientifica nell'innovazione tecnologica;
·         nuove fonti di energia (elettricità e combustione a petrolio);
·         lo sviluppo di nuovi settori (chimica, siderurgia, industria automobilistica,…);
·         monopoli e oligopoli;
·         la catena di montaggio e la produzione in serie;
·         la società di massa: tutti iniziarono a fruire degli stessi prodotti (creati in serie) e servizi;
·         uno Stato sempre più presente nel sistema economico ed evoluto in senso democratico.
Questo processo giungerà a maturità, nei paesi più progrediti (Stati Uniti, Gran Bretagna), negli anni Venti e Trenta del Novecento.
La funzione della scienza
Mentre durante la prima rivoluzione industriale le invenzioni erano legate a inventori geniali, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento la scienza si legò definitivamente alla tecnica. Furono aperte molte scuola di formazione scientifica per preparare personale specializzato, molti laboratori universitari furono aperti alle industrie e si affermò la figura professionale dell'ingegnere.
Nuove fonti di energia
Si affermarono nuove fonti di energia, come quelle elettrica e petrolifera. Inoltre si diffusero anche industrie chimiche, siderurgiche, dell’edilizia, automobilistiche, aeronautiche, della telefonia,…

La rivoluzione della luce e dei mezzi di comunicazione

La corrente elettrica e la lampadina
Tra il 186 e il 1880 fu possibile realizzare macchinari in grado di trasformare il movimento di un circuito elettrico all’interno di un campo magnetico in corrente elettrica. Grazie all'utilizzo dell'energia elettrica e all'invenzione della lampadina a opera di Edison fu possibile diffondere l'illuminazione nelle case, nelle fabbriche e nelle strade: così il modo di vivere e di produrre cambiò radicalmente.
Comunicare a distanza: telegrafo elettrico e telefono
Anche la comunicazione di messaggi subì radicali cambiamenti grazie alle innovazioni tecnologiche. ll telegrafo prima e il telefono rivoluzionarono tale trasmissione, rendendo possibile comunicare anche a grande distanza e in tempi brevissimi. Grazie alle reti di cavi telegrafici, alla fine dell'Ottocento l'Europa era collegata con tutti i continenti.
L’immagine dell’immortalità al movimento: dalla fotografia al cinema
L'invenzione del cinematografo seguì quella della fotografia, resa possibile dalle nuove conoscenze scientifiche. Nel 1861 comparve la prima fotografia a colori grazie agli esperi menti di J. C. Maxwell. Fu Edison che nel 1892 compì il passaggio dalla fotografia alla pellicola cinematografica. Messo a punto dai fratelli Lumière nel 1895, il cinematografo permise la visione di immagini in movimento. Inizialmente limitato alla riproduzione di scene quotidiane, divenne la forma d'arte tipica del Novecento conoscendo un enorme successo. In pochi anni, il cinema divenne un’attività su cui investire.

La catena di montaggio e la rivoluzione dei trasporti

Muta il modo di produrre
I risultati della ricerca scientifica cambiarono profondamente il modo di produrre. Le fabbriche si rinnovarono non solo per l'utilizzazione delle grandi innovazioni tecnologiche, ma anche perchè il sistema produttivo fu riorganizzato in modo da massimizzare la produzione. ll primo ad occuparsi di questo tema fu l'ingegnere americano Frederick Winslow Taylor, che fu il primo ad analizzare le caratteristiche dell’organizzazione aziendale. Da lui prende il nome il taylorismo, o organizzazione scientifica del lavoro che presupponeva 4 regole:
1.       bisogna eseguire uno studio scientifico per ogni operazione di qualsiasi lavoro manuale;
2.       bisogna selezionare la manodopera con metodi scientifici, poi prepararla, istruirla e perfezionarla;
3.       bisogna avere un atteggiamento di collaborazione con i propri dipendenti;
4.       bisogna fare in modo che lavoro e responsabilità siano ripartiti in misura eguale tra direzione e manodopera.
Scomporre il processo di produzione
Secondo Taylor era necessario scomporre il più possibile il processo di produzione di un determinato oggetto. Ciò permetteva di:
·         affidare a ogni operaio una mansione da ripetere in tempi sempre uguali;
·         organizzare la fabbrica secondo criteri di efficienza produttiva;
·         legare i salari degli operai agli effettivi risultati ottenuti (lavoro a cottimo).
Il costo della manodopera sarebbe diminuito, i salari sarebbero aumentati e la produzione sarebbe cresciuta. La teoria di Taylor venne applicata per la prima volta su vasta scala da Ford nella sua nota fabbrica di automobili. La catena di montaggio ridusse enormemente i tempi di lavoro, ma lo rese spersonalizzato e ripetitivo.
Il successo delle officine Ford
La prima catena di montaggio fu installata nelle officine automobilistiche Ford. Mentre i prezzi scendevano, Ford aumentava i salari, grazie all’organizzazione che prese il nome di fordismo. L'intuizione di Ford, «portare il lavoro agli uomini anziché gli uomini al lavoro», rivoluzionò il modo di produrre le auto. La Ford T, prodotta alla catena di montaggio e quindi a basso costo, divenne l'auto più diffusa e venne prodotta per circa vent'anni in 15 milioni di esemplari.
La conquista dei cieli: l’aeroplano
Nel 1903 ci fu il debutto dell’aeronautica moderna, in quanto i fratelli Wright riuscirono a far volare una macchina più pesante dell'aria. Nel 1909 il francese Louis Bleriot attraversò la Manica a bordo di un aereo di sua costruzione. Nel contempo si sviluppò l'aviazione militare. Da allora la superiorità militare non si sarebbe più conquistata con combattimenti terrestri: l'avrebbe avuta chi avesse dominato i cieli.
Il piacere della velocità
L’avvento della moderna tecnologia motoristica con l’evoluzione del motore a scoppio trasformò l’economia industriale e il passaggio del mondo occidentale. Alla fine dell’Ottocento questo cambiamento iniziò ad apparire evidente. L'automobile e l'aeroplano segnarono l'avvento dell'epoca della velocità nei trasporti. Si diffuse cosi un nuovo modo di intendere lo spazio e il tempo, improntato alla libertà e all'individualismo.

Il capitalismo monopolistico e finanziario

La grande depressione
Tra il 1870 e il 1914 la produzione industriale mondiale quadruplicò. Questo risultato, però, fu raggiunto attaverso due fasi decisamente opposte:
·         la prima (1873-96), detta dai contemporanei della grande depressione, in cui vi fu un marcato rallentamento del ritmo di crescita del ventennio precedente.
·         La seconda (1896-1914) caratterizzata da un rapido sviluppo.
La causa principale della grande depressione fu la sovrapproduzione industriale e agricola (si produsse in eccesso rispetto alla domanda) a causa:
·         dell'accresciuta concorrenza internazionale favorita dallo sviluppo delle reti di trasporto ferroviario e navale;
·         dell'incremento produttivo dovuto ai nuovi criteri di produzione, a cui non corrispose una crescita dei salari e della domanda.
Ovunque (salvo in Inghilterra) il libero scambio fu sostituito con il protezionismo. Le industrie meno competitive fallirono. Quelle che si riorganizzarono uscirono dalla crisi rafforzate e si ingrandirono. Le banche concessero prestiti alle aziende importanti piuttosto che a quelle piccole, ma per stare sul mercato occorrevano investimenti massicci. Cosi poche imprese assunsero il controllo del mercato: nacque il fenomeno concentrazione industriale.
La concentrazione industriale
La grande depressione provocò il fallimento delle industrie meno competitive, mentre ci furono delle industrie che si ammodernarono e si riorganizzarono. Queste industrie uscirono dalla crisi rafforzate e aumentarono anche le loro dimensioni. Quindi, mentre la prima rivoluzione industriale fu caratterizzata dal moltiplicarsi di piccole fabbriche, la seconda fu caratterizzata da un enorme impulso alla crescita delle dimensioni aziendali e alla concentrazione industriale.
Un nuovo tipo di capitalismo
La concentrazione industriale assunse varie forme attraverso la costituzione di cartelli, trust e monopoli. Si diffuse il monopolio, che si verifica quando un'unica impresa controlla un settore produttivo. Se le imprese sono poche, si ha invece un oligopolio. Il  capitalismo, oltre che monopolistico, divenne finanziario in quanto l'interesse finanziario prese a dominare su quello industriale. Al centro del sistema economico si affermò la Borsa, espressione della frantumazione della tradizionale proprietà di imprese che era possibile mantenere unita a causa delle immense risorse finanziarie necessarie. Di conseguenza crebbe l’importanza delle banche che concedevano prestiti alle industrie.

La crescita demografica e la nascita della medicina moderna

Il boom demografico
Tra il 1850 e il 1914 vi fu un aumento della popolazione mondiale. Questo fenomeno prese il nome di  boom demografico e si verificò maggiormente nei paesi più arretrati. Nei paesi industrializzati, nonostante il miglioramento delle condizioni di vita, la natalità prese a decrescere per:
·         l'innalzamento della scolarità;
·         l'inserimento delle donne nel sistema produttivo;
·         la diffusione dei metodi di controllo delle nascite.
Quindi la civiltà industriale determinò la fine di quel mondo patriarcale e contadino, in cui la nascita di un figlio era vista come una benedizione del Cielo e l’arrivo di nuove braccia per la terra.
L’importanza dell’igiene
Agli inizi dell’Ottocento la medicina era ancora legata alla superstizione e la stessa classe medica  non brillava per cultura. A trasformare la medicina da pratica dagli incerti risultati a scienza moderna contribuì in primo luogo la comprensione dell’importanza dell’igiene. Infatti lo studio e la cura delle malattie infettive ebbero grande impulso dall'osservazione degli ambienti dove esse si sviluppavano. La carenza di igiene di abitazioni e interi quartieri favoriva la comparsa e la diffusione di terribili malattie: diversi medici e scienziati imposero alle autorità l'adozione di misure anche nella costruzione delle case e il risanamento dei quartieri più poveri. L'imposizione di pratiche igieniche anche negli ospedali fece crollare il numero delle infezioni che anche in quei luoghi si sviluppavano.
I progressi della medicina
Dopo il primo esperimento di vaccinazione, questo tipo di pratica ebbe nuovo impulso dalle scoperte scientifiche dell’800. l grandi progressi nell'osservazione al microscopio portarono medici come Louis Pasteur e Robert Koch a isolare i microrganismi responsabili di malattie come la rabbia, la peste e la tubercolosi, e a preparare vaccini per la loro prevenzione o farmaci per la loro cura. Negli ospedali si diffuse la pratica dell'anestesia che rese semplici le operazioni.
Lotta al dolore e nuove droghe
Anche le pratiche chirurgiche subirono profondi cambiamenti. Oltre alle droghe già conosciute come l'oppio e l'hashish le più approfondite conoscenze chimiche portarono alla nascita di nuove sostanze come la morfina, un antidolorifico che però causava dipendenza psichica e fisica. Anche l'eroina nacque come farmaco antidolorifico. Di fronte alle conseguenze negative determinate dall'uso dell'eroina, l’industria Bayer che l'aveva prodotta la ritirò dal commercio. Al suo posto venne lanciato un farmaco destinato ad avere un immenso e positivo successo: l'aspirina. Nel contempo però si diffondeva anche un'altra nuova droga, la cocaina, un alcaloide estratto per la prima volta nel 1860 dalle foglie della pianta della coca.
L’emigrazione
l paesi industrializzati reagirono alla crisi agricola ammodernando il settore, mentre in quelli arretrati soprattutto dell'Europa centro-orientale si creò un esubero di popolazione nelle campagne. Iniziarono cosi i flussi migratori verso le città, verso altri paesi d'Europa e oltre oceano. Il movimento migratorio dall'Europa verso gli Stati Uniti che si manifestò alla fine del XIX secolo rappresenta un fatto senza precedenti, e mai più ripetuto con le medesime proporzioni. Per comprenderne l'entità, basti pensare che dei 55 milioni di Europei emigrati dal 1821 al 1924, la maggior parte, 21 milioni, partirono tra il 1870 e il 1900.

In allegato vi metto il link per quanto riguarda la prima rivoluzione industriale: 
http://gossipofvips.blogspot.it/2016/08/la-prima-rivoluzione-industriale.html

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