Il Nord America nel Settecento
La civiltà dei “pellerossa”
All’inizio del 600 nel Nuovo Mondo sbarcarono i primi coloni
europei, che chiamarono gli indigeni del territorio “pellerossa” per la loro
tendenza a tingersi la pelle di rosso per le battaglie. Tra gli indigeni e i
coloni si accentuarono i conflitti quando vi fu una necessità di nuove terre.
Le origini della colonizzazione
Nell’arco di poco più di un secolo la formazione delle
colonie inglesi d’America si realizzò. Questa colonizzazione fu avviata dalle
compagnie commerciali e dai singoli cittadini che cercavano fortuna nel Nuovo
Mondo o sfuggivano a persecuzioni politiche o religiose nel loro paese. La
prima colonia inglese fu la Virginia.
Successivamente i Padri pellegrini, arrivati con la Mayflower , diedero inizio alla colonizzazione
della Nuova Inghilterra. Nel 1667 si concluse la colonizzazione con New York.
L’organizzazione politica e sociale
Nel Nuovo Mondo le attività economiche si svilupparono con
rapidità, in quanto i nuovi arrivati avevano competenze lavorative più abili.
In questo mondo coloniale non vi erano né privilegi né divisioni di ceto. Le
colonie erano rette da governatori e da un consiglio, e le leggi venivano
approvate dalle assemblee elettive. Nel corso del 700 queste assemblee
divennero indipendenti dalla madrepatria.
Le differenze tra le colonie
Le tredici colonie inglesi erano nate in tempi diversi e con
popolazioni diverse:
- NORD: aveva un omogeneità etnica (inglesi) e religiosa (puritani).
- CENTRO: aveva diverse etnie e religioni.
- SUD: era basato sullo sfruttamento degli schiavi per l’agricoltura.
Quindi le colonie presentavano delle differenze, ma allo
stesso tempo erano legate con gli stessi vincoli alla madrepatria.
La lotta per l’Indipendenza
I contrasti tra i coloni e la
madrepatria
L’Inghilterra sfruttava a proprio vantaggio le ricchezze del
continente americano, ma la situazione incominciò a diventare insostenibile
quanto le attività economiche nelle colonie si svilupparono. I coloni
cominciarono a non sopportare gli obblighi
a cui erano sottoposti, volevano essere trattati come gli Inglesi.
Infatti il governo inglese aveva obbligato le colonie a commerciare solo con la
madrepatria. Ma i coloni non approvavano e decisero di boicottare le merci
provenienti dalla madrepatria.
Verso l’indipendenza
Con il passare degli anni questi contrasti si accentuarono,
a causa del provvedimento del governo britannico di affidare alla Compagnia
delle Indie la vendita del tè nelle colonie. Le colonie non erano d’accordo e
buttarono il carico di tè a mare, causando il Primo Congresso Continentale, in
cui si stabilì di continuare questa lotta con la madrepatria. La formazione del
Secondo Congresso Continentale portò alla formazione nelle colonie di un
esercito armato proprio, al cui capo c’era George Washington. I 4 luglio 1776,
il Congresso votò la
Dichiarazione d’Indipendenza, con Benjamin Franklin e Thomas
Jefferson. La
Dichiarazione , riprendendo ciò che aveva detto John Locke,
afferma che l’uomo gode di tre diritti: la vita, la libertà e la felicità.
Comunque l’indipendenza dalla madrepatria portò ad una divisione del popolo in:
lealisti, che restarono leali alla madrepatria inglese; e indipendisti che si
preparavano allo scontro armato.
La guerra
Durante la guerra con la madrepatria, però, gli Americani
trovarono delle difficoltà perché l’esercito era inferiore e costituito da
volontari rispetto a quello inglese che era più numeroso e con persone
addestrate. Successivamente però gli Americani ottennero il sostegno dei
Francesi e sconfissero, insieme, l’Inghilterra a Saratoga. Poi gli Americani
ottennero anche il sostegno della Spagna e dell’Olanda e così gli Inglesi
dovettero arrendersi. Le trattative di pace si conclusero con il trattato di Versailles,
in cui le tredici colonie ottennero l’indipendenza.
L’organizzazione del nuovo Stato
Dopo l’indipendenza le tredici colonie dovevano decidere che
tipo di Stato creare. Vennero proposte la federazione (cioè l’unione di diversi
Stati ma con uno Stato generale) e la confederazione (cioè l’associazione di
diversi Stati che hanno solo rapporti commerciali). Tra le due si affermò la
federazione, facendo così elaborare, il 17 settembre 1787, la Costituzione degli
Stati Uniti d’America e facendo eleggere George Washington come primo
Presidente.
- Il potere esecutivo affidato al Presidente.
- Il potere legislativo affidato al Congresso (Camera dei rappresentati e Senato).
- Il potere giudiziario affidato alla Corte Suprema.
Si parla, comunque, di Repubblica presidenziale perché il
Presidente ha poteri molto ampi. Per quanto riguarda il problema di chi dovesse
votare è stato scelto un sistema elettorale censita rio, in cui furono ammessi
solo i maschi maggiorenni. Successivamente la Costituzione venne
integrata da dieci emendamenti.
La rivoluzione americana: un
bilancio
La rivoluzione americana portò alla prima decolonizzazione,
in cui gli abitanti delle colonie condussero una guerra vittoriosa contro la
madrepatria. Così sembrava che le colonie si fossero liberate dalle oppressioni
della madrepatria e per questo divennero un modello per gli Europei.
Nessun commento:
Posta un commento