mercoledì 10 agosto 2016

Rivoluzione Americana


Il Nord America nel Settecento

La civiltà dei “pellerossa”
All’inizio del 600 nel Nuovo Mondo sbarcarono i primi coloni europei, che chiamarono gli indigeni del territorio “pellerossa” per la loro tendenza a tingersi la pelle di rosso per le battaglie. Tra gli indigeni e i coloni si accentuarono i conflitti quando vi fu una necessità di nuove terre.
Le origini della colonizzazione
Nell’arco di poco più di un secolo la formazione delle colonie inglesi d’America si realizzò. Questa colonizzazione fu avviata dalle compagnie commerciali e dai singoli cittadini che cercavano fortuna nel Nuovo Mondo o sfuggivano a persecuzioni politiche o religiose nel loro paese. La prima colonia inglese fu la Virginia. Successivamente i Padri pellegrini, arrivati con la Mayflower, diedero inizio alla colonizzazione della Nuova Inghilterra. Nel 1667 si concluse la colonizzazione con New York.
L’organizzazione politica e sociale
Nel Nuovo Mondo le attività economiche si svilupparono con rapidità, in quanto i nuovi arrivati avevano competenze lavorative più abili. In questo mondo coloniale non vi erano né privilegi né divisioni di ceto. Le colonie erano rette da governatori e da un consiglio, e le leggi venivano approvate dalle assemblee elettive. Nel corso del 700 queste assemblee divennero indipendenti dalla madrepatria.
Le differenze tra le colonie
Le tredici colonie inglesi erano nate in tempi diversi e con popolazioni diverse:
  • NORD: aveva un omogeneità etnica (inglesi) e religiosa (puritani).
  • CENTRO: aveva diverse etnie e religioni.
  • SUD: era basato sullo sfruttamento degli schiavi per l’agricoltura.
Quindi le colonie presentavano delle differenze, ma allo stesso tempo erano legate con gli stessi vincoli alla madrepatria.

La lotta per l’Indipendenza

I contrasti tra i coloni e la madrepatria
L’Inghilterra sfruttava a proprio vantaggio le ricchezze del continente americano, ma la situazione incominciò a diventare insostenibile quanto le attività economiche nelle colonie si svilupparono. I coloni cominciarono a non sopportare gli obblighi  a cui erano sottoposti, volevano essere trattati come gli Inglesi. Infatti il governo inglese aveva obbligato le colonie a commerciare solo con la madrepatria. Ma i coloni non approvavano e decisero di boicottare le merci provenienti dalla madrepatria.
Verso l’indipendenza
Con il passare degli anni questi contrasti si accentuarono, a causa del provvedimento del governo britannico di affidare alla Compagnia delle Indie la vendita del tè nelle colonie. Le colonie non erano d’accordo e buttarono il carico di tè a mare, causando il Primo Congresso Continentale, in cui si stabilì di continuare questa lotta con la madrepatria. La formazione del Secondo Congresso Continentale portò alla formazione nelle colonie di un esercito armato proprio, al cui capo c’era George Washington. I 4 luglio 1776, il Congresso votò la Dichiarazione d’Indipendenza, con Benjamin Franklin e Thomas Jefferson. La Dichiarazione, riprendendo ciò che aveva detto John Locke, afferma che l’uomo gode di tre diritti: la vita, la libertà e la felicità. Comunque l’indipendenza dalla madrepatria portò ad una divisione del popolo in: lealisti, che restarono leali alla madrepatria inglese; e indipendisti che si preparavano allo scontro armato.
La guerra
Durante la guerra con la madrepatria, però, gli Americani trovarono delle difficoltà perché l’esercito era inferiore e costituito da volontari rispetto a quello inglese che era più numeroso e con persone addestrate. Successivamente però gli Americani ottennero il sostegno dei Francesi e sconfissero, insieme, l’Inghilterra a Saratoga. Poi gli Americani ottennero anche il sostegno della Spagna e dell’Olanda e così gli Inglesi dovettero arrendersi. Le trattative di pace si conclusero con il trattato di Versailles, in cui le tredici colonie ottennero l’indipendenza.

La Costituzione degli Stati Uniti d’America

L’organizzazione del nuovo Stato
Dopo l’indipendenza le tredici colonie dovevano decidere che tipo di Stato creare. Vennero proposte la federazione (cioè l’unione di diversi Stati ma con uno Stato generale) e la confederazione (cioè l’associazione di diversi Stati che hanno solo rapporti commerciali). Tra le due si affermò la federazione, facendo così elaborare, il 17 settembre 1787, la Costituzione degli Stati Uniti d’America e facendo eleggere George Washington come primo Presidente.
La Costituzione
La Costituzione entrò in vigore nel 1788 ed era formata dalla divisione dei poteri:
  • Il potere esecutivo affidato al Presidente.
  • Il potere legislativo affidato al Congresso (Camera dei rappresentati e Senato).
  • Il potere giudiziario affidato alla Corte Suprema.
Si parla, comunque, di Repubblica presidenziale perché il Presidente ha poteri molto ampi. Per quanto riguarda il problema di chi dovesse votare è stato scelto un sistema elettorale censita rio, in cui furono ammessi solo i maschi maggiorenni. Successivamente la Costituzione venne integrata da dieci emendamenti.
La rivoluzione americana: un bilancio

La rivoluzione americana portò alla prima decolonizzazione, in cui gli abitanti delle colonie condussero una guerra vittoriosa contro la madrepatria. Così sembrava che le colonie si fossero liberate dalle oppressioni della madrepatria e per questo divennero un modello per gli Europei. 

Nessun commento:

Posta un commento